Ignorato l’appello del Presidio: da oggi altri dieci rifugiati in strada

Con la consegna di altri 22 documenti di soggiorno ai rifugiati ospitati all’Hotel 4 Mori di Cagliari finisce l’assistenza garantita dalla Caritas e dallo Stato. Una decina di rifugiati hanno deciso di non partire a fare gli accattoni a Roma e di usufruire dei diritti che spettano ai rifugiati nel Comune nel quale soggiornano: Cagliari. 

L’appello lanciato nella conferenza stampa del 4 Gennaio non è stato ascoltato da parte delle istituzioni che continuano lo scarica-barile da ormai una settimana.  Il Comune aspetta notizie dalla Prefettura, la Prefettura rimanda al Comune e i dirigenti dell’Ufficio Immigrazione della Questura si tirano indietro.

Il Presidio Piazzale Trento che sta seguendo le vicende del gruppo chiama in causa il Comune di Cagliari: “è il luogo nel quale i rifugiati soggiornano regolarmente e pertanto non può continuare a tergiversare, questa sera saliranno a 14 i rifugiati senza fissa dimora in città; si tratta di una situazione di emergenza e queste persone non possono essere lasciate in strada per mancanza di pianificazione politica. Chiediamo che venga immediatamente aperto uno spazio nel quale ospitare queste persone e che si inizi un reale percorso di accoglienza improntato al recupero dell’autonomia di queste persone che scappano dalla guerra e dalla dittatura. La legge parla chiaro, i rifugiati hanno diritto agli stessi diritti dei cittadini italiani tra i quali: il Servizio Sanitario Nazionale, il diritto allo studio e al lavoro, l’edilizia residenziale pubblica”.

Pubblicato da piazzaletrento

La voce del Presidio