Brotzu: dopo il nuovo blitz del Presidio, la sosta torna libera.

Via le sbarre, il parcheggio del Brotzu torna libero. Lo ha disposto Antonio Garau, direttore dell’azienda ospedaliera, ultimo atto di una polemica arroventata sfociata ieri mattina in una prova di forza con le tronchesine: arrivati con attrezzi e caschi da lavoro, gli attivisti del Presidio Piazzale Trento, hanno iniziato a smantellare la recinzione che da su Via Peretti. Fermati dalla Digos hanno ripiegato verso il municipio di Via Roma per chiedere l’applicazione dell’ordinanza di demolizione saduta da qualche giorno.

Il manager però li aveva anticipati nella settimana. La svolta è maturata Venerdì, in tempo utile per evitare le ruspe comunali: “Ho chiesto alla ditta che gestisce l’area di soste (AJ Mobilità di Spoleto) di rimuovere le opere contestate e di ripristinare la situazione presistente”, svela Garau.
In Parole povere: addio parcheggio a gettoniera nell’area antistante l’ospedale. Si ritorna a su connottu compresi caos e parcheggiatori abusivi (è onesto ammetterlo) se non si trovano contromisure adatte.
La rimozione delle sbarre è una soluzione temporanea, precisa il direttore del Brotzu “Torno a solleccitare un dialogo per cercare di trovare una soluzione insieme al comune per risolvere il problema dei parcheggi dell’intera area. Quello del parcheggio al Brotzu è un problema collettivo che necessità di essere risolto. Nell’interesse di tutti.”

I manifestanti del Presidio non sapevano della novità quando ieri mattina si sono presentati davanti al Brotzu, sfidando i quasi 40 gradi d’afa. Secondo blitz nel giro di pochi giorni con piglio scenografico di questo gruppo di attivisti da mesi attendato nel piazzale della Regione in viale Trento. Nato sull’onda della ribellione anti-Equitalia, il mirino della protesta si è spostato contro quello che chiamano “una speculazione ai danni dei malati e dei cittadini, in primo luogo gli abitanti ed i commercianti della zona”. Rischiano una denuncia per quanto fatto ieri mattina. Erano una ventina, compreso un pensionato in sedia a rotelle. Un blitz di pochi minuti, quanto basta per smontare la recinzione che protegge l’area sulla sinistra di via Peretti: un piazzale uttilizzato dai dipendenti dell’ospedale, ma accessibile anche alle auto quando il parcheggio a pagamento è completo soprattutto nelle ore di punta.
La loro incursione, segnalata da bandiere dei quattro mori e dalle tute da lavoro indossate (casco e giubbino catarifrangenti) non è sfuggita alla vigilanza. Prima dell’intervento della polizia, gli attivisti sono riusciti a rimuovere la parte di recinzione, veloci e rapidi come può essere solo chi è abituato a frequentare i cantieri. I loro nomi sono finiti in una segnalazione della Digos: l’intervento della polizia a sconsigliato di andare avanti con l’azione di disobbedienza.
Con la divisa da lavoro e bandiere sono saliti nel pulman che li ha portati in Via Roma.
Non sapevano ancora di aver vinto.

(Unione Sarda del 07/08/2012 articolo di Antonio Martis)

Pubblicato da pletrento

Le voci e le opinioni di chi è passato al Presidio