Sit-in di agricoltori e ambientalisti: “Bonifiche per tutelare salute e lavoro”

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Articolo pubblicato il 23 aprile 2014 su Sardinia Post, di Pietro Loi

Chi inquina deve pagare, morti e tumori non vanno in prescrizione. E’ il messaggio lanciato dal Presidio di Piazzale Trento, dalla Confederazione Sindacale Sarda, dall’Assotziu Consumadoris Sardigna e altre associazioni ambientaliste radunatesi stamani sotto il palazzo della Giunta regionale insieme ad alcune decine di agricoltori del Sulcis. A fine mattinata, il Capo di Gabinetto dell’ufficio della presidenza Filippo Spanu ha promesso ai manifestanti un incontro col presidente della Regione Francesco Pigliaru e l’assessore all’Ambiente Donatella Spano. Il tavolo avrà l’obiettivo di fare il punto sulle bonifiche. Ma intanto le associazioni si dicono pronte a dare battaglia in tribunale contro i grandi inquinatori.

“Non si tratta di fare allarmismo, ma di prendere coscienza dei danni sanitari ed economici causati da decenni di attività industriale selvaggia”, spiega Marco Meloni del Presidio di Piazzale Trento. “Già lo studio ‘S.e.n.t.i.e.r.i’ dell’Istituto superiore di sanità ha rilevato nel Sulcis-Iglesiente un eccesso di mortalità per patologie dell’apparato respiratorio e di quello circolatorio”, denuncia il presidente dell’Isde – Medici per l’Ambiente Sardegna Vincenzo Migaleddu, intervenuto in collegamento telefonico. Ma non è tutto. “A causa degli elevati tassi d’inquinamento, subiscono un danno anche allevatori e agricoltori, le cui attività produttive vengono bloccate o parzialmente indennizzate senza che vengano individuate e combattute le cause delle emissioni inquinanti. In questo modo, il comparto agro-pastorale viene declassato a settore di serie B”, precisa Migaleddu. Il riferimento è alla recente ordinanza con cui il sindaco di Portoscuso Giorgio Alimonda ha imposto il divieto di commercializzare i prodotti orticoli prodotti nel territorio comunale e ordinato la distruzione del latte a causa di livelli di piombo superiori alla norma.

Gli fa eco Angelo Cremone, che chiede nuove indagini epidemiologiche e un ruolo attivo della nuova giunta. “In seguito a una causa civile intentata dalla Regione Calabria, il Tribunale di Milano ha obbligato la Syndial, controllata Eni, a versare 56 milioni di euro per aver procurato un danno ambientale nel sito industriale di Crotone”, spiega Cremone e si domanda: “Perché non fare lo stesso qui?”.

Insomma, oltre ai danni sanitari ci sono anche quelli economici. “Nel Sulcis vanno in fumo ogni anno centinaia di migliaia di euro nel solo settore della viticoltura”, precisa Anselmo Loddo, proprietario di alcuni ettari di terreno in località Paringianu, dietro ai vasconi dei fanghi rossi dell’Eurallumina. E aggiunge: “Fino al 1997 è rimasto in vigore un accordo per il conferimento dell’uva in cantine attrezzate per la produzione di aceto e alcool industriale, ma tutto è stato interrotto, perché la Ue dice che con indennizzi di questo tipo si finiscono per pagare i danni di chi inquina. Ebbene è proprio chi inquina a dover pagare i danni, anche perché stando così le cose ci impoveriamo due volte: non solo le nostre attività vengono bloccate, i nostri terreni perdono anche il loro valore”.

Non se la passa meglio chi offre attività di supporto all’agricoltura. E’ il caso di Roberta Pinna, imprenditrice venticinquenne di Portoscuso che l’anno scorso ha sostenuto un investimento di 50.000 euro per l’acquisto di macchinari agricoli. “Nel momento in cui bloccano la produzione agricola – denuncia l’imprenditrice – bloccano anche noi. Andando avanti così, perdiamo 20.000 euro all’anno e ormai lavoriamo solo per ripagare i debiti. Se non cambia qualcosa, saremo costretti a chiudere”

Tratto da: http://www.sardiniapost.it/cronaca/agricoltori-sulcis-ambientalisti-protestano-davanti-regione-bonifiche-per-tutelare-salute/

Pubblicato da piazzaletrento

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